SCRIVE IL PAPÀ DI MASSIMO

Dicembre 11, 2011 0 Di admin

Sono il papà di Massimo, che intende ancora una volta scrivere, dopo averlo fatto con una prima lettera. Ultimamente sono stato contattato da giornalisti ,affinchè io rilasciassi loro un intervista, ma purtroppo, il troppo dolore che ancora provo e lo stato d’animo in cui mi ritrovo, mi creano molte difficoltà a fare venir fuori le parole, nonostante io abbia molto desiderio di scrivere e descrivere le caratteristiche del mio Massimo. Molta gente durante il giorno viene a trovarmi, un po’ per rincuorarmi e un po’ anche per chiedermi a che punto sono le indagini; ma di tali indagini, sebbene io sia il diretto interessato, non ho diritto ad alcuna informazione; a tal proposito mi pongono alcune domande, tra cui una, se tutto ciò è normale ! e secondo il loro punto di vista e anche il mio, sembra molto strano, pertanto non trovo risposte; la seconda che mi viene rivolta e che nello stesso tempo anche io mi pongo è come sia possibile, che delle persone indagate possano continuare a prestare servizio nell’ ambito della giurisdizione della Procura di appartenenza “per ragione di lavoro”, in questi casi devono per forza collaborare con il Pubblico Ministero che a sua volta deve indagare su di loro, “ caso strano”. A tal proposito, desidero citare alcune frasi, che mi sono rimaste impresse, tratti da alcuni libri che leggo, durante tutto l’arco della notte, poiché solo con la lettura riesco a distrarmi dai tristi pensieri. Si tratta di frasi scritte da personaggi simbolo dell’ Italia vera : Antonio DE CURTIS in arte TOTO’CA’ NISCIUN E’ FESS.”, tradotto In termini italiani “qui nessuno è fesso”. L’altro, Giulio ANDREOTTI che dice “a pensare male, non si sbaglia mai”; mi auguro che ci sia qualcuno che sappia dare una risposta a queste nostre domande. Ci tengo a precisare che io credo nella Giustizia ed ho piena fiducia del P. M. che sta conducendo le indagini che riguardano il caso di mio figlio Massimo, gli auguro che continui a lavorare serenamente; noi tutti familiari, cittadini italiani chiediamo risposta in tempi rapidi perché l’ attesa rende le persone inquiete. Dopo questa breve parentesi di amarezza, voglio continuare con il ricordo di Massimo, argomento che mi è più gradito: cioè parlare un po’ di lui . Massimo amava molto i bambini e quando venivano a casa i suoi cuginetti o altri bambini che frequentavano la nostra abitazione, anche i piu’ timidi erano attratti da lui, entravano subito in amicizia e Massimo si divertiva con loro, giocando con loro e coccolandoli; questo suo modo di fare, io lo comprendevo bene, poichè alla sua giovane età mi accadeva la stessa cosa. Ricordo ancora che con l’ arrivo delle belle giornate tanti ragazzini si presentavano con le loro bici, chiedendo a Massimo di fare alcuni lavoretti vicino alle loro bici e Massimo dapprima scherzando, rispondeva di no, ma poi li accontentava; egli era felice di vederli andar via gioiosi . Ricordo di una bimba piccina piccina, che abita vicino a noi, la quale ha imparato subito il suo nome , e, dal balcone della sua casa, lo chiamava continuamente , urlando ad alta voce: Massimo, Massimo, oppure se vedeva me, chiedeva dov’ era Massimo ,prima di quella triste vicenda, sapevo cosa rispondergli, adesso quando mi pone la stessa domanda, purtroppo non so darle una risposta. E’ trascorso un giorno molto particolare, l’ 8 dicembre il giorno dell’ Immacolata Concezione, in cui era di nostra abitudine fare l’ albero di Natale. Ho in memoria davanti ai miei occhi, quando lui si attivava, coinvolgendo la mamma, sua sorella e suo fratello a preparare l’ albero di Natale, aggiungendo ogni anno cose diverse. I fatti che vi ho appena raccontato sono fatti semplici ma che a Massimo lo rendevano felice. Quest’ anno non so se addobberemo l’albero di Natale, ma invito voi di farlo, e se vi fa piacere, appendete sul vostro albero un biglietto con un piccolo pensierino dedicato a Massimo, ma non troppo in vista, poiché Massimo non amava essere al centro dell’ attenzione; di questo gesto egli ne sarebbe enormemente felice e può darsi che riuscirebbe a strappare un sorriso a sua madre, poichè dopo quello che è accaduto, ogni sorriso è scomparso dal suo volto. Voglio concludere con la solita frase che farò diventare un ‘icona .“ MASSIMO CON NOI”

Osvaldo CASALNUOVO

FONTE: FB

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