INCIDENTE AL POSTO DI BLOCCO, UN TESTIMONE: «QUEL CARABINIERE NON FU INVESTITO»

Agosto 23, 2011 0 Di admin

SALERNO – «Il maresciallo dei carabinieri è balzato fuori dall’auto dove stava redigendo il verbale e ha cercato di fermare il motorino. Il conducente lo ha evitato, il militare ha sferrato un calcio sul lato sinistro del mezzo, un Beta 50. Il ciclomotore ha percorso ancora alcuni metri sbandando, poi è sbattuto contro un muretto a secco di un ponte che sovrasta il fiume Peglio. Il ragazzo che lo guidava è stato sbalzato a terra, aveva sangue sulla fronte e non appariva cosciente».

 

E’ la ricostruzione degli ultimi istanti di vita di Massimo Casalnuovo, meccanico di 22 anni, secondo la testimonianza di Emilio Risi, un suo coetaneo. Casalnuovo è morto sabato sera pochi minuti dopo il ricovero all’ospedale di Polla. L’incidente è avvenuto a Buonabitacolo. Sulla dinamica di quanto accaduto, emergono due versioni assolutamente discordanti. La prima è quella dei carabinieri: sostengono che il ragazzo, il quale viaggiava senza casco, abbia accelerato per evitare il posto di blocco e abbia perso il controllo del mezzo. Il giovane avrebbe addirittura tentato d’investire uno dei due militari. Risi, perito assicurativo, ha fornito una testimonianza diversa al pubblico ministero Sessa, della Procura di Vallo della Lucania, che lo ha interrogato dalle tre di notte alle sei del mattino, tra sabato e domenica.

La stessa fornita al giudice da un altro giovane, Elia Guerra. «Pochi minuti prima della tragedia», racconta Risi al Corriere del Mezzogiorno, «viaggiavo in motorino con Elia ed ho incrociato l’auto dei carabinieri, che procedeva in direzione opposta. Eravamo entrambi senza casco, ci hanno bloccato mettendo l’auto di traverso. Abbiamo accostato e siamo scesi». Prosegue: «Mentre il maresciallo in auto redigeva il verbale ed attendevamo che arrivasse il carro attrezzi per il sequestro del mezzo, l’altro militare si era messo al centro della carreggiata, alcuni metri dietro di noi, per fermare altri motorini che fossero arrivati». Sopraggiunge Massimo Casalnuovo e – su questo non ci sono dubbi – il primo carabiniere prova a bloccarlo, ma il giovane lo evita e prosegue dritto. «A questo punto», ricostruisce Risi, «il maresciallo è balzato fuori dall’auto ed è corso al centro della strada, per fermare il ragazzo. Massimo lo ha scansato. Il carabiniere ha sferrato un calcio sulla fiancata sinistra del motorino. Ho sentito il rumore della plastica rotta». Secondo questa ricostruzione, insomma, il ferimento al piede del carabinieri sarebbe stato provocato proprio dal poderoso calcio sferrato dal militare al mezzo che lo aveva superato. L’inchiesta della Procura chiarirà forse l’esatta dinamica di quel che è accaduto sabato sera. Senza lenire il dolore per una morte assurda.

 

FONTE: abusodipolizia.it

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