QUESTURA VIETA ESPOSIZIONE DI UNO STRISCIONE ALL’ARECHI PER MASSIMO CASALNUOVO: IL GIOVANE CHE NON SI FERMÒ ALL’ALT DEI CARABINIERI E MORÌ

Agosto 19, 2012 0 Di admin

Massimo Casalnuovo era un 22enne originario di Buonabitacolo deceduto a seguito di una non ben definita caduta dal proprio scooter a un posto di blocco dei carabinieri. Dal giorno della sua scomparsa sono nati diversi comitati che hanno cercato nel corso di un anno di fare chiarezza sulla vicenda. La prima ricostruzione delle forze dell’ordine ha parlato di un tentativo di fuga da parte del ragazzo per evitare il posto di blocco che è terminata con la caduta a causa dell’alta velocità. Ma alcuni testimoni descrivono tutt’altro episodio con un comunicato inviato alla redazione del giornale del Cilento in data 21 agosto 2011:«Erano le 21 quando in via Grancia ad un posto di blocco dei carabinieri il ventiduenne Massimo Casalnuovo cadeva dal proprio scooter riportando ferite gravissime al petto e alla testa. Inutile la corsa all’ospedale di Polla, il giovane meccanico è morto in ambulanza dopo pochi minuti. Al posto di blocco erano presenti alcuni testimoni i quali sembra che abbiano asserito che uno dei due carabinieri dopo aver intimato l’alt al giovane abbia sferrato un calcio allo scooter, provocando in questo modo la caduta mortale. Inoltre, sempre da quanto affermato dai testimoni, sembra che il carabiniere in questione abbia simulato un finto investimento».

Questa la situazione che si presenta al giorno d’oggi. La Procura ha aperto un’inchiesta in merito, ma ovviamente da quel giorno i parenti e gli amici di Massimo non si danno pace e combattono pur di scoprire la verità.  E’ nato un comitato che porta il nome di “Giustizia e Verità per Massimo” ed insieme a lui uno striscione con l’omonimo nome che è stato affisso in tutti i campi dove nella stagione calcistica appena trascorsa, ha giocato la squadra di Buonabitacolo. Quello stesso striscione però, i genitori di Massimo non l’hanno potuto esporre allo stadio Arechi durante lo svolgimento dell’amichevole Salernitana – Lazio. La Questura di Salerno non ha rilasciato la regolare autorizzazione, motivando la propria scelta con una presunta “non compatibilità” con l’evento in programma.


Non sarà di certo un divieto di affissione all’Arechi a frenare la forza di volontà di questa famiglia, della famiglia di Massimo, che con ostinazione, tenacia e caparbietà,  lotta quotidianamente per far luce su questa vicenda e per avere giustizia. Quel che è certo è che quello striscione con la scritta “GIUSTIZIA E VERITA’ PER MASSIMO”, nonostante il divieto imposto dalle forze dell’ordine, continuerà comunque a campeggiare al seguito della squadra del Buonabitacolo e verrà esposto nel corso dei numerosi eventi organizzati in ricordo di questo ragazzo (tra cui un concerto il prossimo 21 agosto).

Clicca qui per leggere la lettera inviata dal padre di Massimo Casalnuovo, il signor Osvaldo

Luigi Martino

FONTE: Giornale del Cilento

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