RISPOSTA DALL’ON. ROBERTO MARONI

Febbraio 21, 2012 0 Di admin

Come ben sapete il vuoto che ha lasciato Massimo non si placa e mai si placherà, anche se qualcuno sta facendo di tutto, usando tutti i mezzi che ha a disposizione, per mettere a tacere quello che è accaduto e, di conseguenza, anche la verità, ma questo, statene pur certi, non accadrà mai perché non gli darò tregua finché non avrò ottenuto giustizia per Massimo.
Mi sono chiesto ed ho chiesto più volte alle istituzioni che rappresentano il territorio come mai il carabiniere indagato per omicidio possa ancora operare sul territorio e, per motivi di lavoro, avere contatti diretti con i Magistrati della Procura che svolgono le indagini relative all’episodio accadutomi. Nessuno mi ha saputo o voluto dare una risposta, lasciandomi sempre nel dubbio. A questo punto ho deciso di rivolgermi a soggetti di spiccato livello istituzionale quali l’On. Roberto Maroni, il quale si contraddistingue come persona di sani principi morali e sociali; allo stesso ho posto la poc’anzi postami più volte e l’On.le Maroni non ha esitato a rispondermi, con il messaggio che riproduco qui di seguito:

Maroni Lega Nord Due
“Buongiorno Osvaldo. Innanzitutto voglio esprimerLe le mie condoglianze immaginando quale possa essere il suo dolore. È il giudice che decide, ma normalmente (se non è accertato il dolo) l’imputato viene lasciato libero fino al processo. Di solito però in casi come questo il carabiniere o il poliziotto vengono spostati di sede per evidenti ragioni di opportunità. C’è da sperare che il processo si faccia subito, ma questo dipende solo dal tribunale.”

Adesso, quelli che potevano essere i miei dubbi sono diventati certezze! Per la chiarezza avuta da parte dell’On. Roberto Maroni, non posso che ringraziarlo pubblicamente.
La costituzione dice che la legge è uguale per tutti, ma, in questo caso, sembra che non sia proprio così visto che a me, in qualità di genitore di Massimo, la legge, nello stato in cui si trovano le indagini, non mi consente di poter avere un colloquio con il magistrato che si occupa delle indagini per tutelare le mie ragioni. Tutto ciò ritengo non sia giusto e allora mi domando: chi garantisce che le procedure adottate fin qui siano state poste in essere in modo corretto? e che, quindi, garantiscono trasparenza nel rispetto della legge? A volte la legge mi sembra essa stessa una contraddizione, e l’unica speranza che mi resta è quella che colui o coloro che si occupano delle indagini contemperino la legge e l’umanità; non voglio che quanto espresso mi metta in una posizione di pietismo, da parte di chi legge ciò che scrivo, ma quello che invece desidero evidenziare e che oltre al dolore provato per la perdita di mio figlio, spero di non dover sopportare un dolore maggiore che potrebbe scaturire in una eventuale ingiustizia. Massimo, un ragazzo di soli 22 anni, ha perso la vita, e per questa grave perdita subita, io e la mia famiglia, di certo non ci fermeremo dinanzi a niente e cercherò di far luce in tutti i modi leciti che la legge mi consente e per questo motivo intendo scrivere persino al nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per metterlo a conoscenza dell’accaduto al fine di far verificare che tutte le procedure del caso siano svolti in modo corretto. Faccio ancora un appello a tutte quelle persone che hanno visto o sentito qualcosa quella sera di farsi avanti, ne ho bisogno io, ma soprattutto Massimo, Massimo ha bisogno di avere giustizia, grazie.
Massimo con noi per sempre.
Osvaldo Casalnuovo

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